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Una piccola guida per godere di tutto quello che questa meravigliosa terra riesce a dare: ospitalità, relax, luce, colore, atmosfere d’altri tempi, paesaggi mozzafiato che aprono il cuore, allegria, divertimento, folklore, storia, mare, natura e, quell'attitudine tutta Salentina, alla Lentezza , un vero stile di vita che potrebbe diventare anche il tuo, almeno per la durata della tua vacanza. Prova a vivere tutto ciò che ti circonda e non solo a vedere o visitare.
Scoprirai il vero Salente attraverso un viaggio sensoriale che ti condurrà ad esperienze imperdibili per i tuoi occhi, il tuo naso, le tue orecchie, le tue mani e la tua bocca!

GUARDARE IL TRAMONTO DAVANTI AL MARE

Il tramonto sul versante ionico salentino proprio non si può perdere...............E' uno spettacolo della natura che emoziona al punto che, spesso, gli spettatori salutano il sole con un fragoroso applauso. Si potrà scegliere una meravigliosa terrazza sul mare o un qualunque tratto di costa. L'importante è sorseggiare qualcosa o, magari, perché no, gustare una grande fetta di anguria fresca!

ASPETTARE L'ALBA

Il posto ideale dove aspettare l'alba nel Salento? La collina di Capo d'Otranto e più in particolare Torre Minervino, la torre romantica. La torre è circondata dalla natura selvaggia e incontaminata e si alza su una roccia a strapiombo sul mare, lasciando godere un paesaggio unico e mozzafiato. L'alba vista da lassù è davvero molto, molto emozionante. Tutta la zona rappresenta il punto più ad est della penisola italiana e, quindi, il primo ad essere raggiunto dai raggi del sole (i salentini aspettano lì la prima alba del nuovo anno!). La torre si trova sul tratto di costa che va da Otranto a Santa Maria di Leuca. Una volta oltrepassato Porto Badisco, la torre è facilmente raggiungibile a piedi.

IN MACCHINA DA OTRANTO A LEUCA

Fare la costa che da Otranto arriva fino a Leuca, è un'esperienza indimenticabile, soprattutto in primavera! E' un tratto di costa tra i più belli: scogliera a picco sul mare, muretti a secco, campagna, affascinanti località di mare, piccole calette dove poter fare il bagno, tratti di costa che regalano meravigliose passeggiate per raggiungere panorami mozzafiato e facili deviazioni nell'entroterra per scoprire i tesori più remoti del Salento. In questo lungo giro che vi condurrà fino a Leuca, vi consigliamo di fermarvi a visitare il faro di Punta Palasela (raggiungibile a piedi con una bella passeggiata, stile trekking), la Torre di Sant'Emiliano e il piccolo borgo di Porto Badisco, noto per la pesca del riccio: a questo frutto di mare in agosto è dedicata una pittoresca sagra. La tradizione vuole che su questo tratto di costa fosse sbarcato l'eroe troiano Enea. Porto Badisco è famoso anche per le sue grotte Preistoriche (la Grotta dei Cervi la cui datazione risale al 4000 a.C). Proseguendo verso sud attraverserete Santa Cesarea e Castro. Un consiglio: cercate di arrivare a Leuca per il tramonto; saluterete il sole nel punto dove il mare adriatico e il mar ionio si uniscono (Punta Ristola).

SCORGERE IL PROFILO DELL'ARCHITETTO ZIMBALO NELLA FACCIATA DELLA BASILICA DI SANTA CROCE

Vale la pena programmare una passeggiata pomeridiana a Lecce. Vi perderete tra le tante stradine del centro storico e vi sorprenderete per la ricchezza e l'esuberanza nelle decorazioni barocche. Il patrimonio architettonico e artistico di Lecce è vastissimo: visitarla significa immergersi in un museo a cielo aperto, dove la pietra leccese domina nei palazzi, nelle chiese e nelle fortificazioni. Tra le tantissime chiese della città, merita una visita la Basilica di Santa Croce. Una curiosità: la tradizione vuole che il profilo col nasone che si distingue nelle decorazioni alla sinistra del rosone sia l'autoritratto dell'architetto Francesco Antonio Zimbalo. Nella parte vecchia della città ammirerete il Duomo che, con Vescovado, Seminario e Campanile, si affaccia nella suggestiva Piazza Duomo. Da non perdere anche il Castello Carlo V e l'Anfiteatro Romano.

GALLIPOLI TRA STORIA, ARTE, PESCATORI E CASE A CORTE

Gallipoli merita una visita a qualunque ora della giornata. E' sempre affascinante, di giorno come di sera. La città bella (Kalé Polis come la chiamavano i greci) si divide in due parti: il borgo e il centro storico costruito su di un'isola di origine calcarea e collegata alla terraferma tramite un ponte ad archi seicentesco. Testimonianza del passato sono: la Fontana antica (secondo alcuni Greca), il Castello Angioino - Aragonese con il Rivellino, il Duomo con 700 mq di tele, le Chiese, i Palazzi e le Case a corte (caratteristica dell'edilizia domestica con varietà di tipologie), il Frantoio Ipogeo, con strutture originali dal XV al XVIII sec, la spiaggia della Purità (la spiaggia dei Gallipolini).

Da non perdere

Festeggiamenti per Santa Cristina insieme ai Gallipolini
Santa Cristina è la protettrice di Gallipoli da quando, nel 1867, liberò la città dal colera che infuriava da mesi. Il popolo gallipolino ha una grande devozione per S. Cristina e la festeggia per tre giorni, il 23, 24 e 25 luglio. In quei giorni Corso Roma, l'arteria principale della città nuova, si veste a festa con addobbi di legno ricchi di lampadine multicolori e centinaia di bancarelle. Tra i prodotti tipici alimentari, sulle bancarelle c'è " la scapece", un tempo piatto del popolo (si prepara con pesci di piccole dimensioni prima fritti e poi sistemati dentro barilotti di legno alternati a strati di pane grattugiato bagnato con aceto bianco e zafferano).

Credenza popolare:

Il popolo gallipolino ha sempre ritenuto che i giorni dedicati ai Santi particolarmente venerati, vanno santificati pienamente rinunciando ai piaceri. Così nel giorno dedicato a S. Cristina, non si poteva andare a fare il bagno perché la Santa portava " la steddha". Tale credenza nacque nel 1807 quando un ragazzo di 11 anni morì in mare. Il fatto fu visto come una trasgressione del giorno sacro e da allora le mamme raccomandano ai propri figli di non andare in spiaggia. Ancora oggi in molti sopravvive questa paura. Osservare i pescatori del seno del Canneto. E' difficile non notare il forte legame esistente tra Gallipoli e il mare, non solo per la posizione della città ma anche perché la pesca rappresenta la prevalente fonte di ricchezza. Incontrerete pescatori intenti a riparare le reti o a sistemare le barche prima della partenza e al loro ritorno. Nel periodo di fermo i pescatori preparano " le nasse", speciali gabbie intessute di giunco e con rafe di spago a forma conica al cui interno si colloca l'esca. Ne esistono varie in base al tipo di pesca. Provate a chiedere dettagli ad un pescatore .... Ricordi di viaggio Vietato lasciare Gallipoli senza aver acquistato il sole gallipolino (la base delle nasse). Ammirate l'artigiano che lo realizza vicino al mercato del pesce o intorno alle mura del centro storico.

DA TRICASE ....ALL'OMBRA DI UN DOLMEN VIVENTE

Partiamo dal centro di Tricase, un incantevole paese che dista appena quattro chilometri dal mare; nato nel 1030, dalla fusione di tre casali, conserva il principesco Palazzo Gallone, trasformazione del castello trecentesco, la Chiesa Matrice in stile barocco e la Chiesa di San Domenico. Proseguiamo il nostro tour prendendo la strada che da Tricase conduce a Tricase Porto. Incontreremo una grande Quercia Vallonea, denominata la Quercia dei "Cento Cavalieri". Quest'esemplare, mastodontico e prodigioso, è un vero monumento della natura; ha più di 700 anni di vita ed è continua meta di turisti e curiosi. Esso è certamente un "dolmen vivente" e il più bello e maestoso monumento arboreo della Puglia; ha una circonferenza del tronco di metri 4,25 e una splendida chioma che copre una superficie di circa 700 metri quadrati. Più avanti, sempre nella campagna vicino alle marine, c'è un boschetto di Vallonee. Il fondo, ubicato tra le vie Tricase- Porto e Tricase-Marina Serra, è accessibile da una strada di campagna asfaltata e abbastanza comoda che passa adiacente allo stesso boschetto. Godetevi questa meraviglia, magari leggendo un bel libro.......

MAMMA LI TURCHI E GLI 800 MARTIRI

In questo viaggio sensoriale non possiamo non proporvi un giro ad Otranto. Da non perdere: la Cattedrale con il suo mosaico, la cripta e le sette teche che racchiudono i resti degli 800 Otrantini massacrati dai Turchi; il Castello e la piccola Chiesa di San Pietro. Chi ama le civiltà rupestri può intraprendere una magnifica passeggiata (le indicazioni partono dal centro) nella Valle delle Memorie; era il luogo dove vivevano i monaci eremiti e dove si può visitare un singolare e misterioso monumento: la cosiddetta Torre Pinta.

ALCUNI TESORI DELL'ENTROTERRA

Come fare a meno di proporvi un giro nell'entroterra alla scoperta dei tanti paesini ricchi di storia e di arte, in cui vivere la magia del Salento! Ne abbiamo selezionati alcuni........Ognuno di essi ha qualcosa di speciale che vale la pena ammirare.

ALEZIO

Un centro molto antico, probabilmente fondato dai Messapi dei quali è rimasta una necropoli. Da visitare: il Museo Messapico, la Chiesa dell'Addolorata ed il Santuario di Santa Maria della Lizza.

TUGLIE

La presenza dell'uomo nel territorio in età preistorica è testimoniata da quattro menhir e dalle Grotte Passaturi, chiamate anche "case vecchie" perché è probabile fossero state usate come dimora da antichi popoli. Nelle viuzze si possono ancora osservare i vecchi pozzi affiancati dalle "pileddhe" (contenitori di acqua per lavare gli utensili della cucina o i panni sporchi) e i "focaliri" camini e comignoli) e ancora i caratteristici archi.

GALATONE

Da visitare la Chiesa del SS. Crocifisso (1621 1675), crollata nel 1687 e ricostruita da Fra' Niccolò da Lequile; la Chiesa di S. Sebastiano, cinquecentesca, col portale retto da due leoni stilofori (ormai deteriorati); all'interno altari particolarmente articolati (XVIII sec). Attiguo alla citata chiesa l'ex Convento dei Domenicani, attualmente Municipio. Nel Palazzo principesco fu impiantato, verso il 1845, il primo stabilimento oleario della provincia di Lecce.

CASARANO

Nella parte bassa del paese, Casaranello, si trova la Chiesetta Paleocristiana di Santa Maria della Croce, uno fra i più antichi luoghi di culto cristiano al mondo, con i suoi mosaici del V secolo e gli affreschi d'epoca bizantina.

MAGLIE

II Duomo o Chiesa della Collegiata, in stile barocco Il suo interno custodisce tele settecentesche di artisti locali a ben 11 altari barocchi in pietra leccese. Il Museo di Paleontologia e Paletnologia, un museo didattico, ricco di pannelli che illustrano fasi e aspetti della storia e della civiltà del periodo che va dal Cretaceo all'Età dei Metalli.

GALATINA

Tra i tanti luoghi da non perdere della cittadina spicca la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, in stile romanico - gotico, famosa per i bellissimi affreschi del 1300 e considerata monumento di rilievo nazionale. Ma oltre alla Basilica, Galatina offre altre interessanti chiese da potei visitare come la Chiesa Madre dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo. Tra i palazzi storici della città spiccano, invece. Palazzo Orsini e Palazzo Tafuri-Mongiò, costruito nel 1500 a arricchito, nel corso dei secoli, da importanti affreschi a soluzioni architettoniche di pregio.

COPERTINO

II paese è noto soprattutto per il suo Castello (eretto nel 1540), con un sontuoso portale rinascimentale. Ma vale la pena ricordare la bella Chiesa Collegiata del 1088, il cinquecentesco Monumento al Chiromante, il Santuario di San Giuseppe da Copertino e il Santuario della Madonna della Grottella. Di fronte al santuario omonimo c'è la vecchia casa di San Giuseppe da Copertino, protettore degli aviatori e degli studenti.

CAVALLINO

Parco Archeologico, uno dei primi esempi nel Salente di Museo diffuso storico-ambientale. L'area archeologica, di circa 10 ettari, è collegata al Palazzo Baronale e il Convento dei Domenicani NARDO' Un'ideale itinerario turistico sono le Chiese barocche di S. Domenico, di S. Chiara e di S. Antonio da Padova e la Cattedrale. Nella bellissima Piazza Salandra, circondata da edifici barocchi, con archi, balconi e logge in stile rococò, si affacciano il Sedile e la Chiesa di S. Trifone.

POGGIARDO E VASTE

Nell'entroterra di Castro si trova Poggiardo. Da visitare il Museo degli affreschi di Santa Maria degli Angeli che espone, secondo l'impostazione originaria, gli affreschi staccati dalla cripta di Santa Maria. Poco distante dal paese la Chiesa Rupestre dei Santi Stefani, scavata nel tufo e con affreschi del XII-XIV. Tra le antiche genti che popolarono questo lembo di penisola, i Messapi, sono quelli che più di altri hanno lasciato tracce evidenti della loro epopea. Vaste, vicina frazione di Poggiardo, rappresenta uno dei siti più interessanti per la quantità e la qualità dei reperti che gli scavi hanno restituito alla vista dei contemporanei. Da non perdere il Parco Archeologico e il Museo della Civiltà Messapica, nelle stanze del cinquecentesco Palazzo Baronale, nel centro del paese.

SPECCHIA

Un posto unico, incantevole, così bello da essere inserito nella guida "I Borghi più Belli d'Italia"'. Dalla piazza, dominata dal Palazzo Risolo, si può esplorare il vecchio borgo, racchiuso tra sinuose stradine interrotte da infinito rampe di scale, con basse case bianche. Sembra che il tempo qui si sa fermato: vicoli tortuosi ed angoli affascinanti creano un'atmosfera densa di emozioni e suggestioni.

ALESSANO

I Normanni assegnarono alla città un ruolo preminente su tutto il capo di Leuca. Alcune importanti famiglie nobiliari la resero la Signoria più importante del Salento meridionale, svolgendo un ruolo di attrattore commerciale per famiglie di commercianti veneti ed ebrei. Tutto questo si tradusse in fermento culturale ed artistico, testimoniato dai pregevoli palazzi in stile rinascimentale che ancora oggi si possono ammirare. Da vedere anche il Villaggio rupestre distribuito su una serie di pianori, nella vicina Macurano.

UGENTO

Testimonianze della gloria passata di questo centro del Salento sono: Museo Civico Archeologico, il Castello (XIII sec), il Palazzo Vescovile (XVIII sec), la Cattedrale (XVIII sec.) e numerosi palazzi nobiliari.

DISO

Sorge su una pianura verdeggiante e ricca di acque sorgive, a poca distanza dalla costa adriatica. Tra i monumenti del centro storico si consiglia di visitare la Chiesa Matrice dell'Immacolata, la Chiesetta di S. Oronzo, la Chiesa di San Francesco, di Santa Maria ad Nives. Nei pressi di Diso, lungo la costa, si trova Torre Lupo, una delle più antiche torri del Salento, risalente alla fine del 1400.

ACAYA

Si tratta di un borgo di origine medievale ad appena tre chilometri dall'Oasi Le Cesine. L'attuale aspetto rinascimentale della città è frutto dell'idea di Gian Giacomo dell'Acaya, uno dei più famosi architetti militari del tempo, che, ereditato il feudo, lo trasformò in una in una cittadella fortificata che potesse fronteggiare le incursioni dei pirati, (centro visite Castello +39. 0832.892292).

ROCA VECCHIA E L'AREA ARCHEOLOGICA

Si raggiunge percorrendo la litoranea adriatica Otranto-San Cataldo. Di notevole interesse l'area archeologica, la torre, ridotta purtroppo allo stato di rudere, e la suggestiva fascia costiera. Un tempo l'insenatura del Castello di Roca Vecchia rappresentava un porto naturale, ben protetto, che venne adoperato dai Messapi, dai Greci e poi dai Romani, come base per i commerci con l'Oriente nel canale d'Otranto. Roca ebbe un'importante valenza strategica: venne occupata dai Turchi durante l'assedio di Otranto e poi dall'esercito cristiano per la riconquista della città. Finita la guerra fu abbandonata e divenne un covo di pirati saraceni, sino al 1544, quando Carlo V decise di abbatterla.

GIURDIGNANO

E' il giardino megalitico d'Italia, uno degli anelli di congiunzione tra i megaliti mediterranei e quelli europei. Diciotto menhir e sette dolmen, resti di costruzioni megalitiche, siti da indagare e segnalazioni di nuovi monumenti. In pochi passi, a Giurdignano, si può fare un percorso a ritroso verso un periodo antico della storia dell'umanità. Un vero e proprio percorso in grado di affascinare chiunque. Da non perdere la Cripta S. Salvatore (Pro loco 339.8456093).

UN'ANTICA STATIO ROMANA

Dislocata fra dolci colline che circondano il paesaggio di Supersano, Le Stanzie è una delle più rappresentative masserie cinquecentesche, luogo simbolo della cultura e della civiltà salentina. Nel passato, un punto di riferimento per la sosta dei viaggiatori e dei pellegrini che, nel corso dei faticosi viaggi, hanno pregustato un piatto caldo e un meritato riposo prima di riprendere il cammino. Le sue antiche origini sono testimoniate dal rinvenimento di ceramiche del V - VI sec. d.C. e dalla presenza di un importante tratto viario che, partendo da Rudiae, toccava i territori di Soleto, Cutrofiano per giungere a Supersano. Questo luogo oggi accoglie i monumenti tipici dell'architettura contadina e, la coltura dell'ulivo, spiega la presenza dei frantoi ipogei attrezzati per la lavorazione delle olive, il più antico dei quali è da ricondurre al IX-XII sec. D.C. Dalla zona del frantoio si può raggiungere, attraverso una serie di scalini ricavati nella roccia, la zona della " curte", recintata con muri in pietra a secco per il ricovero degli animali, nonché la zona antistante, dove sono state rinvenute sepolture e fosse granaie di epoca medievale.

ANDAR PER CANTINE

Il vino è, da sempre, presente non solo nella cucina salentina ma anche nella cultura popolare. E' celebrato da tutti i salentini in occasione della festa di San Martino che si celebra l'undici novembre, meglio nota come festa " te In mieru". Il Salento ha ben otto vini DOC: Salice Salentino, Copertine Nardo, Leverano, Alezio, Matino, Galatina, Squinzano. Per i rossi, tra i vitigni autoctoni più apprezzati, vi sono la Malvasia Nera, il Negroamaro e il Primitivo mi anche la produzione di rosati e bianchi è di una certi importanza. Il nostro vino è ormai apprezzato non solo in Italia e questo grazie soprattutto all'esperienza e alla passione dei nostri produttori. Il Movimento Turismo del Vino Pugili ,ha avviato il progetto "Girocantine" Curiosità: recenti studi hanno dimostrato che il vino prodotto dal Negroamaro, consumato in quantità moderate, ha effetti benefici sulla salute. Esso, infatti, presenta un alto contornilo di resveratrolo, una sostanza conosciuta per le sue proprietà leti antinfiammatorie, in grado anche di svolgere un'azione di prevenzione, provocando la morte delle cellule cancerogeni.

PASSEGGIARE NELLA CAMPAGNA SALENTINA

Immaginate di ritrovarvi immersi nel silenzio della natura, circondati da ulivi secolari, vigneti e distese infinite di profumatissima macchia mediterranea (provate a tenere fra le mani il timo o il rosmarino selvatico. Il loro profumo rimarrà a lungo sulle vostre mani). A piedi, in bicicletta o, perchè no, magari anche a cavallo, una tranquilla passeggiata nella campagna vi donerà un momento di profondo relax. Iniziate dalla meravigliosa natura selvaggia che circonda la nostra si iattura, il Parco naturale di Punta Pizzo. Seguendo le Indicazioni della mappa sottostante percorrerete bellissimi sentieri o potrete affidarvi alle mani esperte delle guide di Legambiente Gallipoli (info +39.347.9022874). Se avete voglia di : cingervi fino a Cannole (a pochi minuti da Otranto) potrete li ?(iprire la Masseria Torcito una vastissima area (203 ettari) con il parco naturale di Torcito. (Il nucleo originale della masseria risale al XII secolo, la fortificazione alla fine del XVII secolo. Oltre ai locali direttamente annessi ci sono le due cappelle di San Vito, il frantoio ipogeo, 1 imponente torre Colombaia (che poteva ospitare fino a tremila piccioni), alcune tombe e altre tracce di insediamenti basiliani, come le caratteristiche fosse granarie, le neviere settecentesche, gli 11 pozzi e un antico tracciato viario. Il visitatore può : visitare il complesso e magari ripercorrere sentieri d'altri tempi, lungo i cui bordi germoglia ancora l'Anthemis Hidruntina, semplicemente detta Camomilla d'Otranto.

ANDARE ALLE FESTE PAESANE

C'è veramente l'imbarazzo della scelta. Ogni giorno, in qualche centro del Salente si organizza una festa di piazza o una sagra, per far vivere, anche ai turisti, il desiderio e il piacere dell'occasione per ritrovarsi nella magica atmosfera della festa. Vi inebrieranno gli odori tipici della festa di piazza. Ne abbiamo selezionate per voi solo alcune, le più caratteristiche.

LA FESTA DEI LAMPIONI

In occasione della festa di San Luigi. Protagonista di questa festa è la luce. Grandi e piccoli si cimentano nella costruzione di lampioni, servendosi di materiali semplici come le canne e la carta velina colorata. La sera della festa, i mille lampioni dalle svariate forme e illuminati all'interno, vengono appesi nelle viuzze del centro storico.

LA FESTA DI SANTA DOMENICA

Si svolge dal 5 al 7 luglio a Scorrano; un vero tripudio di luci e colori. Sono, infatti, proprio le luminarie ad essere di casa a Scorrano. Da qui partono questi singolari artisti-artigiani della luce che con le loro creazioni hanno conquistato il mondo, da Sanremo a Milano, dal Giappone agli Stati Uniti. Ed è naturale che, per la patrona del proprio paese, si debba riservare il meglio. Peculiarità degli addobbi salentini sono le gallerie, lunghissime, maestose e coloratissime capaci di far sentire un re chiunque le attraversi.

LA FESTA PER LA MADONNA DEL ROSARIO DI POMPEI

Si svolge a Castro. Questa festa nasce nel 1896, da un evento miracoloso che bloccò la furia del mare facendo rientrare i pescatori nel minuscolo porticciolo. Da allora si recita, in quell'occasione, la messa nel porticciolo, su una barca, seguita da una suggestiva processione in mare. Al rientro della processione in porto (intorno alle 22.00) i fuochi d'artificio.

LA FESTA DE LA PASTA FATT'A CASA E DE LU PORCU PRI-PRI

Si svolge a Montesardo (Alessano) nella prima decade di agosto. Il nome bizzarro di questa festa deriva dall'antica usanza di allevare un maiale nella piazza del paese e sacrificarlo, ben cotto, nell'occasione di una festa. Pri- Pri era l'ultimo di tre fratelli cresciuti in piazza. Questa sagra si distingue per la genuinità degli ingredienti e l'incredibile varietà dei piatti.

LA FESTA DELLA MUNICHEDDHA

Si svolge a Cannole nella settimana che precede il 15 agosto. La municheddha è un particolare tipo di lumaca che noi salentini amiamo mangiare soffritta, aromatizzata con alloro, al sugo o alla brace. Non è un caso che la festa si svolga proprio a Cannole, poiché gli abitanti godono di un curioso appellativo " cuzzari", e cioè raccoglitori di lumache.

LA FESTA DEI SAPORI ANTICHI

Si svolge a Giuliano (Castrignano del Capo) ad agosto e rappresenta la più autentica tradizione gastronomica salentina.

LA FESTA DELLA FICA

Si svolge a Marittima (Diso), intorno ad un vecchio albero di "Fica maranciana", dove vengono offerti, gratuitamente, fichi raccolti all'alba, ma anche diverse specialità a base di fichi (confetture, dolci, i caratteristici fichi secchi con la mandorla tostata all'interno). La sagra è l'occasione per assaggiare i migliori fichi del Salento (circa 60 varietà distribuite su un territorio che va da Latiano a Leuca).

LA FESTA TE LU MIERU

Si svolge a Carpignano Salentino il 1° fine settimana di settembre ed è la madre di tutte le sagre. Nello spazio antistante lo stadio, non solo vino rosso a volontà, ma anche piatti tipici: panini con la "ricotta scante" (molto piccante), pezzetti di cavallo al sugo, frise e montagne di " lacciu" (coste di sedano che i salentini amano intingere nel vino) per accompagnare le bevute e non ubriacarsi prima del tempo. La festa dura tutta la notte.

LA NOTTE DELLA TARANTA

Definita patrimonio straordinario del Salento, madre di tutte le feste popolari salentine, evento clou di tutto il meridione d'Italia! Certamente l'immagine dell'estate salentina è ormai legata al festival della Notte della Taranta, arrivato alla sua 15° edizione. Il festival è in realtà un tour itinerante; due settimane di concerti gratuiti, tutti all'insegna della musica tradizionale accompagnata ad altri stili musicali (il rock, il jazz o la sinfonica), nei vari paesini della Greci a Salentina, oltre ad Alessano, Cursi e Galatina. Il Concertone, come ogni anno, sarà il momento conclusivo del festival e si svolgerà a Melpignano il 25 agosto.

FARSI UNA " RONDA "

Vi capiterà, ad una festa di piazza, durante una passeggiata nei vari paesini del Salento, ad una sagra, di assistere ad una "ronda" e cioè ad una tamburellata improvvisata per strada, ballando la pizzica al solo suono dei tamburelli. Unitevi al piccolo gruppo.... Sarà molto divertente!

QUATTRO CHIACCHIERE CON IL SALENTINO DI TURNO

I salentini sono, per loro natura, persone disponibili, cordiali, affabili e ospitali. Ve ne accorgerete parlandoci. Per scoprire completamente ogni posto che visiterete, parlate spesso con gli abitanti, chiedete un consiglio e non sorprendetevi se, chiedendo una banale informazione per raggiungere una località, il salentino di turno potrebbe accompagnarvi personalmente. Vi faranno scoprire un Salento nuovo e insolito, senza contare che, fare quattro chiacchiere, sarà, anche, l'occasione per imparare un po' di espressioni tipicamente salentine!

Il GRIKO E LA GRECIA SALENTINA

La Grecia Salentina, situata nel cuore della penisola salentina, è un'area in cui vive una comunità che conserva lingua, cultura e tradizioni d'origine ellenica e che comprende i nove Comuni contigui di Calimera, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. All'entrata di ogni comune vi accoglierà il cartello che riporta le parole " kalos irtate" che significa "Benvenuti"; ascolterete il griko parlato dagli abitanti e potrete assaggiare le specialità gastronomiche di sapore greco. Senza contare, naturalmente, che si tratta di un'area ricca di storia e di arte, circondata da una bellissima natura. Vi proponiamo una giornata alla scoperta di questa parte del Salento, partendo da CALIMERA, con la visita alla Casa Museo della Cultura Grika. Da non perdere il Museo di Storia Naturale del Salento (il luogo ideale per i vostri bambini). Tappa successiva MARTIGNANO dove, partendo dal Parco Turistico Culturale Palmieri si potrà scoprire il territorio con percorsi che porteranno nei luoghi più autentici e suggestivi della Greci a e del Salente Spostandoci a SOLETO si potrà ammirare il centro storico con la Cattedrale, la Guglia degli Orsini e la Chiesa di Santo Stefano. Merita certamente una visita anche CORIGLIANO con il suo splendido Castello. Ultima tappa MELPIGNANO con la suggestiva Piazza di San Giorgio e l'ex Convento degli Agostiniani.

LA DANZA DELLE SPADE

E' una delle feste più affascinanti di tutto il Salente, la notte di San Rocco a Torre Paduli, piccola frazione di Ruttano. La festa, nella notte a cavallo tra il 15 e il 16 agosto, è l'occasione per conoscere da vicino la pizzica ballata al solo ritmo del tamburello e l'emozionante danza delle Spade. Molti pellegrini, per non perdere la prima messa all'alba e per rendere onore a San Rocco, trascorrono la notte sui gradini della chiesa. E' proprio da quest'attesa che nacquero le " ronde". Nel pomeriggio del 15 agosto, al tramonto, le porte del Santuario si chiudono e si odono i primi tamburelli. E' l'inizio della notte più lunga dell'estate salentina che terminerà all'alba. In mezzo alla folla si aprono spazi circolari di musicisti e danzatori e al loro interno fa da padrona la pizzica o la danza delle spade (un simbolico duello tra coppie di ballerini, uomo con uomo e donna con donna).

PERDERSI IN MEZZO AL MARE

Per assaporare completamente il vero piacere di una giornata al mare seguite il nostro consiglio! Provate ad improvvisarvi esperti marinai e, con un piccolo fuoribordo a noleggio (ne troverete in ogni località balneare), partite alla scoperta del tratto di costa preferito, apprezzandolo a pieno da una diversa prospettiva: semplicemente dal mare.... Attrezzatevi con tutto il necessario per trascorrere la giornata in barca. Per la pausa pranzo l'indispensabile: frutta, "friselle" da bagnare nell'acqua di mare e da condire semplicemente con pomodorini freschi e acqua a volontà. Per affrontare la lunga giornata al sole creme protettive e cappellino. Non dimenticate maschera e pinne per fare snorkeling e scoprire i fondali, le grotte e tutto quello che, fino al quel momento, vi era sfuggito. Lasciatevi cullare dal solo rumore del mare e dei gabbiani e non tornate prima del tramonto. Sarebbe un peccato perdervi lo spettacolo del sole che scompare all'orizzont

IL SALENTO AL BAR

Nel regno della " lentezza" ogni momento è quello giusto per fare una breve ma rigenerante pausa al bar. Ecco quindi una serie di suggerimenti per le vostre consumazioni salentine! Per accompagnare il classico cappuccino, nel Salento, non può mancare un fragrante pasticciotto appena sfornato, un dolce di pasta frolla con crema pasticcerà (da assaggiare quello della Pasticceria Ascalone a Galatina) o una bocca di dama (pasta savoiarda farcita con crema pasticcerà e glassata con zucchero fondente bianco). Per dissetarsi a metà mattina non c'è niente di meglio che un latte di mandorla (un delizioso sciroppo che si beve allungato con acqua e ghiaccio) o un caffè in ghiaccio (nient'altro che caffè con ghiaccio). Una variante al classico caffè in ghiaccio consiste nell'addolcire il caffè usando il latte di mandorla. L'aperitivo salentino è un must sempre abbondante, è servito accompagnato da pittule (semplici frittelle il cui impasto, molto morbido, è a base di farina, acqua, sale e lievito di birra), pizzi o pucce (particolari pani molto saporiti, il cui gusto varia in base agli ingredienti : olive nere, pomodori, cipolla e peperoncino), friselline, bruschette, e olive. Per lo spuntino niente di meglio di un delizioso rustico. E' un prodotto da forno esclusivo della provincia di Lecce, costituito da pasta sfoglia e ripieno di besciamella, mozzarella, polpa di pomodoro e un pizzico di pepe nero. Se avete voglia di assaggiare il più classico e originale dei gelati artigianali salentini, non perdere lo spumone (farcito con savoiardi o pan di spagna bagnati con liquore, cioccolata a pezzi, zabaione al marsala, canditi e spesso croccante di mandorle tritate finemente).

IL SALENTO IN TRATTORIA

Ecco a voi la cucina tìpica salentìna da assaggiare in trattoria. Orecchiette e minchireddhi si mangiano con il sugo di pomodori freschi al basilico. Un vero salentìno non sa fare a meno del cacioricotta (un formaggio fresco di latte di pecora, capra o misto) da grattugiare, in abbondanza, direttamente sulla pasta. Fave e cicoria, un piatto forte della cucina dei contadini, una purea di fave che può essere consumata semplicemente condita con olio o accompagnata a cicoria lessa. In alcuni posti aggiungono dadini di pane casereccio fritti.
Ciceri e tria Un piatto a base di tria (pasta fatta in casa), ceci cotti in un coccio di terracotta e tria fritta. Parmigiana, un gran piatto unico della cucina salentìna, dal gusto semplice e antico, (melanzane fritte con l'uovo e sugo di pomodoro fresco che ne guarnisce ogni strato). Pezzetti di cavallo, un piatto popolare, uno dei pochi secondi davvero salentìni. Si tratta di "pezzetti" di carne di cavallo cotti a lungo nel sugo di pomodoro, insieme ad un po' di odori. Questo piatto non manca davvero mai nelle " putee", le tìpiche osterie salentìne, che usano " i pezzetti" per farcire i panini da consumare in piedi, come pasto veloce. Turcinieddhri, frattaglie d'agnello o di capretto tagliate a pezzi, avvolte nel peritoneo e confezionate a mò di matassine con le budelline degli stessi animali. I turcinieddhri non vengono chiamati nello stesso modo in tutto il salento: si va da "mboti " a " mbuticatieddhri" a " gnummarieddhri". Insalata di mare, piatto intramontabile e semplice che deve la sua squisitezza alla freschezza dei prodotti del mare, conditi soltanto con l'ottimo olio di oliva e il succo di limone. Taieddha salentìna Riso, patate e cozze. Zuppa di pesce gallipolina, il trionfo del sapore del mare. E' un mix di quanto ci sia di meglio sul mercato. Pescatrice, tranci di cernia e persino qualche pesce bianco. Il brodetto ottenuto, accompagnato da seppie, cozze e gamberi è veramente squisito. Purpu alla pignata (polpo in umido cotto nel tegame di terracotta), cozze alla vampa (cozze saltate in padella con aglio, prezzemolo e pomodorini) e sarde fritte (alici fritte in pastella).

IL GUSTO DEL SALENTO DA PORTARE A CASA O DA CONSUMARE DURANTE LA VACANZA

La vera ricchezza della cucina salentina sono i suoi ingredienti: sani, profumati e genuini. Approfittate del viaggio nel Salento per fare la spesa tipica, assaggiando tutti i prodotti che vi suggeriamo, alcuni dei quali, potranno essere consumati anche al rientro dalle vacanze, magari in compagnia dei vostri amici che hanno scelto mete differenti. Friselle Si tratta di una specie di ciambella senza buco, a base di pasta di pane di grano duro; vengono cotte, spaccate a metà e infine lasciate biscottare nel forno di pietra alimentato a legna. Per mangiarle bisogna immergerle in acqua solo per qualche attimo e condirle con olio, pomodorini, sale, rucola, peperoni, melanzane, tonno. Si trovano in tutti gli alimentari e nelle panetterie. Ci sono friselle di grano e di orzo (più scure e più gustose).
Mozzarelle Si trovano in ogni alimentari; chiedete sempre quelle di giornata prodotte dai caseifici locali (veramente squisite quelle vendute nella Latteria di Corso Roma a Gallipoli) Saporita variante è la Scamorza, che si può conservare per qualche giorno. Da provare anche la Giuncata o II Primo Sale. Il Cacioricotta è una via di mezzo tra un formaggio e una ricotta, dalla piccola forma e dal colore bianco. Va mangiato subito (fresco) o grattugiato dopo qualche giorno di stagionatura. D'estate è d'obbligo spargerlo sulla pasta al sugo di pomodoro fresco con una foglia di basilico. Ricotta Forte Si trova negli alimentari in vasetti di vetro. Si consuma poca alla volta (basta scioglierne un solo cucchiaino in un po' di sugo per condire un piatto di pasta) e si conserva a lungo. Pomodori secchi Sono un vero concentrato di sapore di sole sott'olio. Sortoli C'è n'è per tutti i gusti! Carciofini, melanzane e peperoni sott'olio sono una grande tradizione nel Salento ma il vero re dei sortoli è " Lampascione ". Questo bulbo selvatico ha un gusto dolce-amaragnolo e possiede vari principi antimicrobici, antivirali e antinfiammatori. Fichi secchi Sono il dolce dell'estate da consumare in inverno. Si differenziano dalla normale frutta secca perché, oltre ad essere essiccati al sole, spaccati a metà, vengono farciti con una mandorla e qualche scorzetta di limone e, quindi, richiusi, comprimendoli perché le due metà si uniscano perfettamente. Infine vengono infornati (appena un po') e conservati in scatole o terrine ricoperte di foglie di alloro e spolverati di cannella. Cotognata e Confetture E' solo leccese la cotognata veramente rinomata.
La si può trovare non solo negli alimentari ma anche nei bar confezionata a panetti, poiché a differenza delle normali confetture la sua consistenza è solida, tanto che, una volta raffreddata, viene tagliata a pezzi (provate a mangiarla con un pezzo di pane di grano!). Da provare anche la Perata, (una confettura di pere locali, ingrediente di molti dolci a base di pasta di mandorla e di pasta frolla) e la Mostarda, una confettura a base di uva da vino a bacca nera. Mustazzoli Squisiti dolci popolari, venduti durante tutte le fiere e le feste paesane. Sono dei biscotti al cacao e aromi vari, ricoperti di glassa di zucchero fondente al cacao. Cupeta Non è festa di piazza senza " cupeta". Nelle feste di piazza è uno spettacolo assistere in diretta alla preparazione della "cupeta" magistralmente eseguita dai "cupitari ", i locali artigiani ambulanti, con i loro negozi mobili. Le mandorle lievemente tostate, vengono versate in una pentola di rame dove si mescolano con lo zucchero fuso che deve diventare di un bel colore ambrato. Il composto così ottenuto è lasciato raffreddare per essere tagliato a stecche e venduto a peso. Pasta di mandorla A Natale e a Pasqua, a fine pasto, la pasta di mandorla non può mancare sulla tavola di un salentino che si rispetti. Straordinaria non è solo la fattura ma anche la sua farcitura con la marmellata (cotognata o perata) o con la faldacchiera (a base di uova, zucchero e marsala). Costituisce la base di molti dolci: pesci e agnelli e dolcetti farciti di varie forme (le cosiddette paste-secche). Sono famosi i dolcetti delle pasticcerie leccesi e, rinomatissimi, quelli delle monache benedettine del monastero di San Giovanni Evangelista (di clausura, a Lecce, nel rione della Chiesa Greca). E considerato che siamo a Gallipoli, vale la pena proporvi i mitici divini amori ( dolci tradizionali di pasta di mandorle).

ENTRARE NELLE BOTTEGHE ARTIGIANE A CURIOSARE

In ogni paese che visiterete, avrete modo di conoscere , da molto vicino, l'arte paziente dei nostri bravissimi artigiani che, trasformano materiali poveri come la carta, il legno, la creta, la pietra, il giunco e il ferro, in oggetti preziosi. Entrare in una bottega significa scoprire un mondo incantato, dove ogni oggetto realizzato, ogni attrezzo utilizzato dall'artigiano ha una lunga storia da raccontare. Osservate l'artigiano mentre lavora e non esitate a chiedere, a guardare, a toccare e ad ascoltare.... Il Maestro di bottega sarà felice di farvi conoscere più da vicino il prezioso patrimonio che custodisce e che si tramanda da generazioni.

MODELLARE UN VASO DI TERRACOTTA

Bottega Aperta è la bellissima iniziativa del Maestro Agostino Branca, che apre la sua bottega a tutti i visitatori che vogliono sperimentare la possibilità di dipingere o creare oggetti usando l'argilla e il tornio. Un'esperienza nuova, un giorno di vacanza diverso, un modo per conoscere meglio il Salento, le sue belle persone e il gusto di una tradizione genuina e sincera come quella dell'Arte di far Ceramica. L'annaffiatoio Salentino e l'Uccello della Pioggia vi sorprenderanno!

MANEGGIARE UN TAMBURELLO

A TorrePaduIi, regno della Pizzica, nella Bottega del Tamburello di TorrePaduIi, il maestro Rocco Luca costruisce, in maniera artigianale, i suoi tamburelli, con pelle di capretto o di capra e telai trattati con oli naturali. Volete scoprire i segreti dei tamburellisti per imparare a suonare questo strumento? Sembrerebbe una cosa abbastanza semplice, quasi intuitiva. Basta batterlo con la mano o scuoterlo per muovere i cimbalini. Alla lunga, però, questo sistema provoca un certo dolore, specialmente durante le feste, che a volte duravano un giorno intero. Per questo si è pensato di:
1) variare le dita che percuotono la membrana di pelle , ad esempio dando un colpo col pollice ed uno con le dita opposte;
2) far suonare i cimbalini frizionando un dito sulla pelle. Questo riesce meglio se prima si rende umido il dito con la saliva. Tracciando un '8' col dito si può così ottenere un suono continuo; 3) Per suonare le terzine si lascia invece che sia il tamburo a colpire il dito: il primo battito viene dato col dito medio, il secondo dal tamburello che, ricadendo, colpisce lo stesso dito ed il terzo col pollice. Questa tecnica, unita all'allenamento, può raggiungere una notevole velocità.

SFOGLIARE UN LIBRO CHE PARLA DI SALENTO

Il Salento è pieno di meravigliosi luoghi che non sono semplicemente delle librerie. Si tratta di vivaci luoghi d'incontro dove cultura, tradizione, arte, e territorio si mescolano creando spazi affascinanti dove è piacevolissimo perdersi cercando un pezzo di Salento da portare a casa o da " assaporare" durante la vacanza.

IMPARARE AD IMPASTARE E PREPARARE LE ORECCHIETTE

Perché non approfittare della vostra vacanza nel Salento per seguire una lezione di cucina salentina? Scoprirete, per esempio, quanto possa essere divertente riuscire ad imparare la tecnica giusta per ricavare un'orecchietta o i famosi "minchiareddhi". A Tuglie, il Museo della Civiltà Contadina e delle Tradizioni Popolari del Salento ( tel. 0833/596038 - 368/581059), organizza corsi di cucina salentina. Ubicato nel seicentesco palazzo ducale di Tuglie, conserva in 16 sale, una cospicua raccolta di testimonianze della civiltà contadina dal XVII secolo alla seconda guerra mondiale. Sono esposti gli attrezzi di lavoro del contadino, del falegname, del bottaio, del fabbro, del maniscalco, del carpentiere, oggetti di uso quotidiano e giochi dei bambini. Diversi ambienti sono stati arredati rispettando la destinazione originaria: pentole, stoviglie e contenitori vari in una monumentale cucina in ghisa; gli strumenti utilizzati per la tessitura ed un telaio del '700 nella camera da letto e così per il palmento, lavanderia e cappella privata.

I BARACCHINI DEI FRUTTI DI MARE

Sono l'icona della vacanza nel Salento. Sono "locali" molto spartani che offrono ricci, cozze e frutti di mare Gallipoli, Lido Conchiglie, San Isidoro, Porto Badisco e San Gregorio, San Foca le località dove sarà facile trovarli. Accompagnateli semplicemente con un po' di pane, una buona provola e fresco vino rosato.

FARE LA SPESA DAL CONTADINO

Comprate frutta e verdura fresca direttamente dal contadino che la vende su un furgoncino posteggiato vicino al proprio orto. Ne incontrerete tanti lungo tutte le strade del Salento. E se vicino al carretto non c'è nessuno, avvicinatevi al campo; il contadino continua a lavorare aspettando i clienti!

PREPARARE UNA RICCA INSALATA SALENTINA

Non c'è niente di meglio di un'insalatona, fresca e gustosa. Sarà un piacere scegliere e acquistare gli ingredienti, lavarli, spezzettarli e, finalmente, gustare il primo, semplicissimo piatto salentino fatto con le vostre mani! Seguite le nostre istruzioni. Patate lesse (meglio se si tratta di patata novella Sieglinde di Galatina, una pregiata varietà coltivata, anche, nella zona di Alliste, Taviano e Racale, nelle cosiddette terre rosse), fresche e croccanti Meloncelle salentine (meloni esclusivi di queste parti di cui si consumano i frutti immaturi), pomodorini, " lampascioni sott'olio" ( i versatilissimi bulbi selvatici che hanno questa terra come patria di elezione), capperi, olive piccole nere, rucola selvatica ( troverete tutto da un fornito verduriere). Il tutto, naturalmente, bagnato da abbondante olio salentino!

…tutto il profumo del nostro mare!

Il Salento è una zona fortemente influenzata dai venti.
Se soffia il vento può accadere che, nello stesso giorno (e magari anche a distanza di pochi chilometri), ci sia tempesta su una spiaggia e mare incantevole in un'altra località balneare. Gallipoli, in particolare, da la possibilità di trovare sempre, qualunque vento soffi, il mare calmo sia con lo scirocco ( Gallipoli sud - dalla zona alberghiera fino alla Torre del Pizzo) sia con la tramontana (in questo caso bisogna spostarsi a nord ). Perciò, fate come i veri salentini.......Prima di andare al mare capite che vento tira ed, eventualmente, chiedete consiglio al salentino di turno. Noi ci limitiamo a segnalarvi i luoghi più belli di tutta la costa. Sarà facile scegliere bene (e non solo per i venti).

  • Da San Cataldo a Otranto Superato San Cataldo (la spiaggia dei Leccesi, a circa 10 muniti dalla città) si raggiunge San Foca, un piccolo villaggio di pescatori.
    E' una costa molto bella dove, nel tratto di scogliera bassa, tra la spiaggia degli Aranci e quella dei Brigantini, troviamo la Grotta degli Amanti. Da Roca Vecchia potrete raggiungere a nuoto la Grotta della Poesia dove una leggenda narra che "una bellissima principessa amasse fare il bagno nelle acque della grotta; la sua bellezza era così folgorante che ben presto la notizia si diffuse in tutta la Puglia. Fu così che schiere di poeti provenienti da tutto il Sud dell'Italia si riunivano in quel luogo per comporre versi ispirati alla sua bellezza e la fama durò tanto a lungo che ancora oggi questo luogo è conosciuto come la Grotta della Poesia". Seguendo la costa si arriva a Torre Dell'Orso ( una lunga e bella spiaggia dove il mare con il libeccio e lo scirocco è calmo) dominata dai faraglioni delle due sorelle. Torre Sant'Andrea, tipico villaggio di pescatori, segna il confine con il territorio comunale di Otranto . Da qui notevoli sono i faraglioni e le calette, come la Specchiulla ( con la tramontana, anche forte, il mare è calmo. Ma se soffiano lo scirocco e il libeccio, meglio cambiare meta).
  • Le spiagge intorno ad Otranto A nord della città gli Alimini, una spiaggia di sabbia finissima, lunga ben sei chilometri ( per trovare il mare calmo deve soffiare il ponente) e la Baia dei Turchi, con piccole cale di sabbia. A sud di Otranto vi segnaliamo Porto Badisco (questo tratto di costa è ideale per immersioni o nuotate con pinne e maschere) e la Baia delle Orte .
  • Porto Miggiano La spiaggia non è segnalata, per cui si corre il rischio di passarci davanti senza accorgersi che c 'è la possibilità di scendere in una delle più belle insenature del Salente. Dalla litoranea che da Santa Cesarea conduce a Castro, poco dopo il centro abitato, bisogna svoltare a sinistra, verso la Torre di Porto Miggiano. Troverete una comoda scalinata nella roccia che con 115 gradini conduce al livello del mare. Si nuota tranquilli e, a poche decine di metri a sinistra della spiaggetta si può entrare in una piccola grotta. Consigliato il bagno nelle prime ore del mattino; al tramonto la baia è in ombra. I venti ideali Ideale con la tramontana e con il ponente. Con lo scirocco 1’acqua tende ad essere sporca per i residui lasciate dalle barche.
  • Castro Tappa d’obbligo la Grotta Zinzulusa chiamata così per le stalattiti e stalagmiti definite dai primi pescatori che entrarono nella grotta come zinzuli, cioè stracci. La grotta è visitabile (info +39.0836.943812). In questa zona ci sono numerose grotte raggiungibili solo dal mare; vale la pena noleggiare una barca.
  • L’insenatura dell' Acquaviva di Marittima si chiama così per le numerose polle di fresca acqua sorgiva che ravvivano l'incontro con le acque salate del mare. (Per il suo facile accesso e il graduale aumento di profondità delle acque, la baia dell'Acquaviva costituisce una piacevole spiaggetta per i bagni estivi.
  • L'insenatura del Ciolo Per la profondità dei suoi fondali, qui il mare assume il colore del blu cobalto. I più coraggiosi si tuffano dal ponte che sovrasta la caletta, alto poco più di venti metri. La vista è fantastica sia dal ponte che dal livello del mare. Maschera e pinne sono necessarie per visitare le straordinarie grotte. Consigliato il bagno fino a mezzogiorno perché, nel primo pomeriggio, la caletta è all'ombra. I venti ideali La caletta è quasi sempre calma. Il vento ideale è il ponente. Con lo scirocco forte è sconsigliato fare il bagno.
  • San Gregorio E' un porto naturale da più di 2.500 anni, snodo cruciale nei traffici con l'Oriente. Qui non c'è spiaggia sabbiosa , ma soltanto scogli e, in alcuni tratti, ciottoli. E' l'ideale per chi ama le immersioni o, comunque, fare il bagno con maschera e pinne. I venti ideali Calma piatta con la tramontana.
  • Pescoluse E' una lunga spiaggia di circa sei chilometri, da Posto vecchio a Torre Pali, caratterizzata da dune ricoperte da gigli bianchi selvatici. Per trovare il mare completamente piatto deve soffiare la tramontana. Con lo scirocco mare agitato.
  • Torre San Giovanni - Ugento E' un tratto di costa sabbioso con fondali bassi per svariati metri dalla riva. Gran parte della spiaggia è riservata ai lidi. Vi segnaliamo uno dei più belli " LIDO COCOLOCO", un angolo di relax per tutti fino alle ore 16.00 e un movimentato luogo di divertimento ( imperdibile il Mojito) dalle 16.00 in poi.
  • La lunga Baia di Gallipoli E' il tratto di costa più bello di Gallipoli, una vera oasi di tranquillità, anche in agosto. E' una riserva naturale caratterizzata da dune basse con, alle spalle, una vegetazione rigogliosa di macchia mediterranea e una fitta con un mare dai riflessi color smeraldo su una spiaggia di quasi un chilometro, per la gran parte libera.
  • Punta della Suina I venti ideali quando lo scirocco rende impraticabili la maggior parte delle spiagge salentine, qui il mare è calmo come l'olio. Un paradiso!
  • Portoselvaggio Una spiaggia nel cuore del Parco regionale di Portoselvaggio e Palude del Capitano. La pineta alle spalle dell'insenatura rende questa località particolarmente indicata per gite al mare dalla mattina fino al tramonto. Ci si può fermare sulla spiaggetta o sugli scogli. Dalla parte della spiaggia di ciottoli il fondale è sabbioso e lentamente degradante. La caratteristica più straordinaria di questo mare sono le correnti di acqua fredda, generata da sorgenti sottomarine. I venti ideali Lo specchio d'acqua dell'insenatura è particolarmente calmo con il vento di tramontana (ideale), mentre è appena agitato con il ponente. Se invece soffiano forti venti da sud (e soprattutto lo scirocco) allora è meglio rinunciare all'escursione. Vale la pena segnalarvi due grotte di grande valore scientifico: Uluzzo e del Cavallo , dove sono stati trovati resti umani appartenenti all'uomo di Neanderthal e dei manufatti di pietra.
  • Porto Cesareo Meravigliose spiagge bianche e mare cristallino ( vento ideale la tramontana). Ma Porto Cesareo non è solo questo; è una delle più vaste Aree Marine Protette d'Italia, suddivisa in tre zone a differente grado di tutela, cui corrispondono diversi gradi di fruibilità.
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